Due modi di coniugare le rose

15/04/2017 - Aprile è un mese bellissimo nonostante tutti osannino Maggio, mese delle rose, della Madonna, dei matrimoni e delle comunioni. Aprile è il mese delle gemme che crescono e sbocciano quasi sotto i nostri occhi tanta è la velocità di foglie e fiori di venire allo scoperto.

Scrivere delle rose è quasi inutile considerando i siti e i blog dei rodologi ed esperti che ci danno ogni possibile indicazione di coltivazione e, per la classificazione delle rose, non mancano certo i libri.

 D’altro canto come non ricordare le rose con l loro boccioli gonfi e tesi pronti ad esplodere nei loro colori, sia nelle qualità ad unica fioritura che in quelle rifiorenti che ci fanno compagnia sino ai primi geli.

Ho scelto dunque di  parlare delle rose in  due accostamenti che amo nel mio giardino.

Le rose rampicanti con le clematis e le rose arbustive mescolate alle salvie decorative.

E qui c’è solo la scelta degli accostamenti di colori: il viola scuro con il giallo, il blu con il rosa, il rosa fuxia con viola scuro, il color glicine con il rosa acceso e via dicendo a seconda dei gusti considerando l’ampia gamma di colori sia delle clematis, delle rose e delle salvie.

 

Purtroppo dovrei avere il castello di Versailles per fare tutti gli accostamenti che vorrei ma nel  mio piccolo mi tolgo qualche soddisfazione.

Quella nella prima immagine è una rosa profumata di color rosa intenso, la “Gertrude Jekyll” intrecciata con una clematis “Josephine” di un colore rosa pallido che si accende all’interno di un rosa piu’ carico.

L’Inghilterra fu il primo paese nel cinquecento ad introdurre le clematidi in giardino e a mischiarle con le rose creando effetti simili ad arazzi. L’800 fu il grande momento delle clematidi con nuove qualità  venute dall’ America del Nord fino a che una malattia le fece appassire tutte.

Negli ultimi quindici anni sono tornate di gran moda con una serie di appassionanti ibridi.

Devo confessare che le clematidi mi hanno scoraggiato all’inizio, ne ho fatto morire alcune ma una cosa che mi contraddistingue èla tenacia perciò, dopo ogni sconfitta, tornavo alla carica. D’altro canto e clematidi sono tanto capricciose alla partenza quanto ricche di soddisfazioni dopo i primi anni.

In genere la potatura è un’arte difficile, ma per le clematidi è particolarmente complicata perchè cambia a seconda dei gruppi di fioritura. Le clematidi si dividono in tre gruppi di potatura: per non sbagliare basta non toccare mai la parte legnosa!

Le mie spariscono d’inverno togliendomi l’incombenza!

 

Per quello che riguarda le fioriture è bene informarsi prima dell’acquisto, infatti la mia josephine fiorisce assieme alla rosa alla quale è abbinata. Al contrario, una delle clematis più conosciute la Armandii, sempreverde, fiorisce verso marzo e quindi non  può essere messa con le rose ma, ad esempio, vicino ad un loropetalo dalle foglie scure che ne esalta la fioritura o ancora come esemplare isolato o con un’altra clematis a fioritura tardiva.

Niente paura per la necessità’ di sostegni, la clematide deriva dal greco klema, viticcio. Grazie alla prensilità dei piccioli fogliari, le clematidi si arrampicano su qualsiasi sostegno venga loro offerto.

Altra regola importante che conoscono quasi tutti: la clematide vuole i piedi all’ombra e la testa al sole.

Le rose arbustive di media altezza che utilizzo per le bordure le abbino invece alle  salvie decorative, erbacee perenni che nonostante la bellezza non riescono ancora ad avere il successo che meritano.

Elisa Benvenuti le coltiva da anni nel suo vivaio inventando anche molti ibridi: la sua collezione e’ raccolta presso l’Orto botanico di Pisa. Le porta in giro per tante mostre floreali ma l’interesse e’ limitato al solito gruppo di appassionati.

Eppure io le trovo facili, poco costose, di incredibile effetto. Esaltano le rose anche in questo caso con bellissimi accostamenti di colori.

nella seconda immagine si vede la rosa come punto focale e due salvie bianche: salvia per sylvestris ‘Snow Hill’ e due viola, salvia per sylvestris ‘Blu Hill’ e ai piedi un geranium rozanne, in una delicatezza di colori che si esaltano l’uno con l’altro.

Le salvie decorative (ne esistono 900 specie diverse) sono di facile coltivazione, spariscono d’inverno per poi spuntare in primavera e fiorire sino ad autunno inoltrato riempendo di colore il giardino.(alcune perdono solo parte delle foglie)

L’imbarazzo della scelta è veramente grande ma poi si impara a destreggiarsi e  a scegliere quelle più adatte al nostro giardino e alla rosa che va accompagnata quindi quelle a portamento eretto e cespuglio.

Per chi ha bisogno di chiarimenti o consiglio, va da se’ che può chiamarmi o venire al vivaio cassia.

In questo momento sono in vendita meravigliosi tuberi di dalia , gladioli, crocosomie, alstroemia, nerina, aster echinacee tutti bulbi da piantare ora per goderne da luglio ai primi freddi.

Come “Giardinando Olgiata” saremo a Floracult il 21/22/23 aprile 2017 per presentare l’associazione, una mostra sulla tulipanomania e alle 17 di ogni giorno della manifestazione ci troveremo per una tazza di te’ con Piero Raziel che ci spiegherà i segreti della coltivazione delle dalie.

Foto di Loredana Mancini

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