Libri e Riviste

 The story of the Rose                   (n.45)

Peter E. Kukielski e Charles Phillips

Solo quando sono nel giardino di maggio, tornata dal lavoro, lontana dai rumori della città, mentre il vociare dei bambini della scuola si è attutito, tutto sembra così lontano e la giornata diventa intima, serena, pacata, dolce e profumata di rose.

Le rose sono nel loro momento di massima gloria: le sarmentose si arrampicano adagiandosi morbide sui tralicci, le arbustive si offrono agli occhi e al tatto, le inglesi con i loro colori pastello, ognuna di loro mi viene incontro cercando di attirare l’attenzione su di sé.

Giardini storici, verità e finzioni  (n.44)

Curatori: Monique Mosser,  José Tito Rojo, Simonetta Zanon 

Pubblicato nel 2021 dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche in coedizione con Antiga, questo libro, scritto a molte mani (18 autori), offre delle letture critiche dei modelli storici nel paesaggio dei secoli XX e XXI,.

Una panoramica sul giardino storico, tra “autentici falsi” e copie che esprimono, comunque tutti, un’ inclinazione verso il passato. 

Una complessità di relazioni ed influenze reciproche che continuano ancora oggi ad essere presenti nella cultura del giardino.

Orti delle meraviglie  (n. 43)

di Sivlia Fogliato

I giardini botanici e la diffusione planetaria delle piante.

Silvia Fogliato è un’appassionata di piante e di storie ma soprattutto è un’insegnante e questo si sente nel racconto che scorre veloce e interessante senza appesantimenti didatticamente noiosi.

La vera didattica è saper appassionare.

la leggerezza del testo, pur nella ricchezza di elementi storici e scientifici, ne fa un libro appassionante per chi vuole scoprire come, quando, dove  e perché sono nati gli Orti botanici.

I giardini del sole        (n. 42)

di Gaetano Zoccali

Ho conosciuto Gaetano Zoccali in Inghilterra durante un viaggio “per giardini”.

Abbiamo immediatamente fatto amicizia sulla base di comuni interessi e passioni. Mi affascina di lui la grande competenza e  la passione per il verde, trasmessagli dalla nonna in Calabria, sua terra d’origine e vigoroso cordone ombelicale.

Da pochi mesi ha esordito con il suo primo libro, focus sui giardini del sole, le piante del meridione del mondo.

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  The education of a                gardener              (n.41)

di Russel Page

 

Non mi vergogno di  confessare che ho letto questo libro nell’ arco di due anni. Avevo da poco cominciato a studiare inglese… tardivamente di sicuro, ma mi sono incaponita a leggerlo in inglese. Preso e lasciato varie volte, sono riuscita a tappe forzate e portandolo dietro per tutto il mondo durante i miei viaggi, ad arrivare lentamente ma diligentemente alla fine. 

I’m proude of me!!! Sono proprio contenta di averlo fatto!

Questo è l’unico libro che ha scritto il grande architetto paesaggista Russel Page nel 1962, dopo i suoi 60 anni, ricco di esperienza sia nel pubblico che nel privato.

 

Mes Jardins de Paris (n.40)

di Alain Baraton

 

Questo libro è un acquisto dei primi tempi del lockdown, il momento dello stupore e del “tutto andrà bene”, un tempo che sembrava essere passato e che invece è tornato prepotentemente a fare paura in questa seconda ondata di covid19.

Lo avevo comprato con l’idea di tornare presto a Parigi e girare per giardini con la guida impareggiabile di Monsieur Baraton, capo giardiniere di Trianon e di Versailles autore fra l’altro di “Jardinier de Versailles” e di “Camélia de ma mère”.

 

 

La pianta del mondo   (n. 39) 

di Stefano Mancuso

 

Direttore del Laboratorio Internazionale di Neurolobiologia vegetale dell’Università degli Studi di Firenze, Stefano Mancuso esce recentemente con un altro dei suoi meravigliosi libri sulle piante.

Dopo  “Verde brillante, sensibilità ed intelligenza del mondo vegetale” con Alessandra Viola, “L’incredibile viaggio delle piante”, “La nazione delle piante”, “Uomini che amano le piante” e “ Plant revolution”, nasce  ancora un saggio molto interessante  “prendendo qua e là storie di piante che, intrecciandosi agli avvenimenti umani, si legano le une agli altri, nella narrazione della vita sulla Terra” (pag.13).

 

 

La nerina del Marchese (n.38)

di Francesca Soletti

 

Ho comprato questo libro spinta da due impulsi: uno botanico e l’altro dettata dalla curiosità di capire come si possano scrivere 180 pagina su un unico tipo di bulbo ancorché interessante!

Bene, ho avuto la risposta alla mia curiosità: il libro si legge d’un fiato come un romanzo e porta in uno dei luoghi che amo di più, l’isola di Guernsey, covo di corsari e contrabbandieri tra il se i e il settecento,  scherzo della geografia, fisicamente francese, politicamente autonoma ma fedele alla corona inglese.

 

 

 

 

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