Felci: le piante dei dinosauri

24/08/2017  -   In agosto sogniamo solo ombra e refrigerio nonostante abbiamo desiderato il caldo durante tutto il lungo e noioso inverno. Ma quest’anno è veramente troppo! I mesi di luglio e agosto sono passati correndo ad innaffiare da una parte all’altra del giardino sotto il sole cocente, come anche in soccorso delle ortensie pur sotto l’ombra delle querce.

Un anno da dimenticare anche per quello che riguarda le fioriture, talmente scarse che persino gli apicultori sono preoccupati per la produzione del miele visto il brevissimo tempo di fioritura.
Percio’ dimentichiamo per un attimo il grande caldo e consideriamo la famiglia delle felci che ci fanno pensare a fresco ed ombra.
In realta’ l’immagine delle felci rimanda piu’ all’idea del bosco piuttosto che al giardino di casa. Eppure le felci sono facili da crescere, varie nelle forme e nei colori e richiedono zero attenzioni. Non sono esigenti riguardo al suolo, tuttavia sono piu’ contente di un terreno leggermente acido. In giardino, nella zona d’ombra che non riusciamo a risolvere, le felci sono ottime compagne di hoste, astilbe, dicentrae con deliziosi fiori a cuore e caladium; inoltre le felci hanno una predilezione per zone umide bordo laghetto.
Qualche tipo di felce sopporta poche ore di sole ma in generale preferiscono l’ombra: alcune scuole di pensiero consigliano di tagliarle se il caldo e’ troppo forte perche’ ricresceranno appena le temperature torneranno ad abbassarsi. In tutta onesta’ devo confessare che ci ho provato ma non sono ricresciute e, dopo un anno di stasi, stanno ora rispuntando dalla radice e nemmeno belle!
Io trovo che abbiano un fascino speciale: il fascino dei dinosauri. Infatti sono piante antichissime non certo coltivate dalla mano di un giardiniere, ce lo dimostrano i fossili che sono stati datati dagli esperti. Oggi non esiste nessuna delle specie preistoriche tranne l’osmunda interrupta o claytoniana, vero fossile vivente.
Delle felci e dei suoi effetti curativi parla Teofrasto (370-286 a. C.), discepolo di Platone e Aristotele, considerato il primo botanico della storia. 
Riguardo la collezione di felci, a mio avviso, il vivaio piu’ preparato e competente e’ il Gardenstudio di Bologna.
Alle mostre ho spesso parlato con Elisabetta Cavrino persona gentile e disponibile e da lei ho scoperto che ci sono felci che possono vivere anche nell’ambiente asciuttodella casa con particolari attenzioni

http://www.gardenstudio.it/news/come-coltivare-casa-felci
 

Alla manifestazione  “Tre giorni per il giardino” al castello di Masino nel maggio 2017 il Gardenstudio ha presentato alcune Felci arboree generalmente introvabili: tra queste la Cyathea felina – specie protetta, rara e considerata a rischio d’estinzione in natura, originaria di Malesia, Australia (N/E Queensland), Indonesia e Nuova Guinea - e Alsophila ponapeana.

Mentre sto scrivendo il mio carissimo amico Gaetano Zoccali ha pubblicato un bellissimo post che ha proprio le felci come tema ! Gaetano, competente ed esperto di verde, giornalista per anni di “Gardenia” ed ora in redazione a Marie Claire maison, amico conosciuto in Inghilterra durante un viaggio per giardini dove e’ nata una grande amicizia basata su una stima reciproca.
I suoi viaggi, sia di lavoro che di piacere sono sempre alla scoperta di paesi anche lontanissimi e ricchi di piante speciali. Condivide sempre foto e racconti su facebook ed e’ come se partecipassimo al viaggio oppure troviamo i suoi articoli sui giornali sui quali pubblica: insomma una vera risorsa! Alcune sue foto le pubblico con il suo assenso.

Curiosita’: Il fascino delle felci è racchiuso nelle fronde che, nella loro fase evolutiva, sono avvolte su sé stesse in tipici germogli detti a pastorale per la forma simile al bastone del vescovo.
La parte inferiore delle felci presentano gli sporangi che producono le spore. In particolari condizioni gli sporangi si aprono rilasciando le spore che vengono trasportate dal vento colonizzando intorno.

 

Le Felci delle Azzorre

Foto di G. Zoccali 

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