Eventi 2023-2024

CASTELNUOVO DI FARFA (RI)

 

Domenica 21 aprile 2024 ore 10.30

 

Palazzo Salustri-Galli
Il palazzo Salustri-Galli appartine all'omonima famiglia che per divesi secoli ha amministrato le terre di proprietà dell'abbazia benedettina di Farfa, ila Fabaris di Ovidio e il piccolo Riana.
La residenza si trova sul lato nord el paese di Castelnuovo di Farfa e costituisce un quarto dell'intero antico abitato entro le mura. Essa rappresenta, dunque, il trait d'unione tra il pese e il paesaggio, tra la cultura dell'olio oggi rappresentata dal Museo dell'Olio della Sabina e la coltivazione di questa stessa pianta in tutto il Mediterraneo.
 
Museo dell'olio
Il Museo dell'olio della Sabina, inagurato nel 2001, celebra attraverso arte e architettura l'antichissima cultura olivicola della Sabina terra in cui oggi si produce ancora un olio di fama mondiale: il D.O.P. Sabina.
 

 

Quota di partecipazione: € 18,00 soci - € 21,00 ospiti

Prenotazione entro il 12.04.2024  al n. 3351595377 o info@giardinandolgiata.it

ALLA SCOPERA DEI LUOGHI DELLA TUSCIA - TUSCANIA (VT)

 

Domenica 10 marzo 2024 ore 10.00 

 

Durata della visita: 3 ore circa 

Soci: 21,00 € - Ospiti: 24,00 € 

 

TUSCANIA IL CUORE DELLA TUSCIA

Iniziamo dal nome, Tuscania. Perché si chiama così? Sembra che il nome derivi dal latino Tuscana, o città dei Tuscia, nome con il quale i Romani chiamavano gli Etruschi. La tradizione tramanda il cambiamento del nome imposto nel XIV secolo da papa Bonifacio VIII in Toscanella, che tale rimase fino al 1911, quando finalmente venne ripristinato il nome attuale, ma sappiamo da documenti precedenti che la città era chiamata Toscanella. Altra leggenda tramandata in merito al nome è legata alla fondazione da parte del figlio di Enea, Ascanio, sul luogo in cui furono rinvenuti dodici cuccioli di cane, da cui il nome latino di Tus-cana. Come qualcuno ricorderà, anche la città di Roma, nacque sul luogo, dove Romolo avvistò dodici avvoltoi, quindi come si vede le leggende, si somigliano. Ma passiamo ora alle notizie storiche documentate. Le origini della città risalirebbero, da ritrovamenti effettuati nelle necropoli etrusche addirittura al periodo paleolitico (della pietra antica). Durante il periodo etrusco, la città, conosciuta con il nome di Tusena, godette un certo sviluppo e una discreta prosperità, fino a divenire una delle più importanti città della cosiddetta Lucumonia che aveva come suo centro principale Tarquinia. Con la conquista romana dell’Etruria, Tuscania divenne uno dei più importanti centri di tutto il circondario, e vide fiorire il commercio e la nascita di botteghe artigiane specializzate in sarcofagi. Vide inoltre la costruzione di terme, acquedotti e non ultima quella di una delle più importanti strade di comunicazione dell’epoca, la via Clodia. In seguito al crollo dell’Impero Romano, la città, come del resto tutta l’Italia, fu soggetta a diverse invasioni barbariche, quali quelle degli Eruli, dei Goti e dei Longobardi. Poi fu conquistata dai Franchi di Carlo Magno, fino a che con la donazione di quest’ultimo a Papa Adriano I, entrò a far parte del patrimonio secolare della Chiesa Romana. Per un certo periodo, divenne Libero Comune, esercitando un certo potere su varie città circonvicine, fino a che fu conquistata, nel 1240 da Federico II di Svevia. Per le continue lotte tra Guelfi e Ghibellini, e alla sopravvenuta perdita d’importanza della via Clodia la città attraversò un periodo di decadenza, in favore della vicina città di Viterbo. A seguito di una spedizione militare contro il Papa Bonifacio VIII, finita male, furono imposte alla città, diverse gabelle, tra cui quella di fornire otto giocatori per una festa del quartiere Romano di Testaccio, un consistente tributo di grano, e cosa ben più disonorevole per la città. Nei secoli successivi, la città, sempre sotto il Papato, subì un assedio dei francesi di Carlo VIII, che la occuparono grazie anche al fatto che le mura della città, in seguito alla sua ribellione contro Papa Eugenio IV, erano state smantellate. Poi, la città seguirà le sorti dello Stato Pontificio, fino alla caduta dello stesso. Nel 1971, un terremoto distrusse gran parte della città e danneggiò molti suoi monumenti, tra cui le bellissime chiese Romaniche di San Pietro e Santa Maria Maggiore, illustrate nelle foto dell’articolo.

 

I CAPOLAVORI DELL’ARTE ROMANICA

La Basilica di San Pietro che domina l’omonimo colle, con la splendida facciata decorata da marmorari umbri e maestri cosmati romani, e gli originali elementi decorativi interni, costituisce uno degli esempi più interessanti e ben conservati di architettura romanica nella Tuscia e nel Lazio. E’stata costruita verso la fine dell’XI sec. sul suggestivo colle della Civita, che vanta una continuità abitativa dall’età del ferro fino alla fine del 1300 quando viene abbandonato perché ritenuto ormai poco sicuro e difendibile a causa dei danni subiti dalla cinta muraria che lo proteggeva. Resterà l’imponente Basilica che conserverà il titolo di cattedrale fino al 1575, con le sue alte torri di avvistamento ed altre poche torri che la circondano a guardia di quello che era il centro religioso e politico della città medievale.  La Basilica di Santa Maria Maggiore con la sua torre campanaria, si trova ai piedi del colle di San Pietro fu la prima cattedrale dell’antica Diocesi di Tuscania. I vescovi della nostra città si trovano citati nei concili romani già dal VI secolo. La Basilica di Santa Maria fu la chiesa più importante prima di cedere il titolo di cattedrale alla Basilica di San Pietro nel IX secolo come recita la nota Bolla di Papa Leone IV dell’anno 852.  Fu ricostruita nelle attuali forme romaniche sul finire del XI secolo, e presenta all’interno notevoli affreschi di varie epoche. Interessante è il grande giudizio universale che faceva parte di un ciclo ben più ampio, attribuito ai pittori toscani Gregorio e Donato di Arezzo. La chiesa vantava l’esclusivo diritto chiamato Ius Fontis, per celebrare il sacramento nel fonte battesimale per immersione, diritto che manterrà anche quando non avrà più il titolo di cattedrale.    

 

ABBAZIA DI SAN GIUSTO

L’Abbazia si trova a 3 Km. circa dalla città, lungo l’antica strada che collegava Tuscania a Tarquinia. Si tratta di un eccellente recupero effettuato attraverso la fedele ricostruzione, dei ruderi di una antica  Abbazia di fondazione benedettina e poi ampliata ad opera dei monaci cistercensi. Oggi è divenuto anche centro di produzione della lavanda con campi coltivati che a giugno si coprono di un bellissimo colore azzurro-viola. L’abbazia è dotata di un distillatore per l’estrazione dell’olio essenziale di lavanda. Molti coltivatori della zona si sono associati in cooperativa e portano il loro raccolto a San Giusto per l’estrazione dell’olio che viene utilizzato per fabbricare ottimi prodotti cosmetici.  Questo è stato possibile grazie alla passione di un privato che acquistando l’azienda agricola si è fatto carico dell’opera di ristrutturazione di questo affascinante complesso cistercense. San Giusto è nata come fondazione benedettina citata dalle fonti già nel IX secolo. Nel 1146 alcuni cistercensi di Fontevivo della Colomba vi istituirono una filiazione. Nel 1460 ridotta ormai a rudere venne incorporata nei beni della chiesa sino a subire vari passaggi in ambito privato.  

 

ABBIGLIAMENTO: abiti comodi e leggeri, scarpe comode, acqua

 

Prenotazioni entro il 29/02/2024 al n. 3351595377 o info@giardinandolgiata.it

Workshop di decorazone floreale dedicato alla Pasqua

Con Giovanni Marchiori (Floreal designer EDFA)

 

Sabato 23 marzo 2024 ore 16.30

 

Cari Amici,
abbiamo l'occasione di avere con noi un maestra dell'arte floreale: Giovanni Marchiori dell'Associazione E.D.F.A. 
Il floral design terrà una lezione introduttiva sull'arte del comporre con i fiori.
Sarà un divertente ed interesante momento per creare divertendosi, perché un insieme di fiori, sia pure bellissimi, non è sufficiente a generare una composizione.
Il segtreto risiede nell'adeguata ed armonica organizzazione degli elementi vegetali (fiori, foglie, rami) che costituiscono l'insieme. 
Ogni partecipante creerà una propria composizione che porterà a casa.
Tutti i materiali sono compresi. 

 

 

 

Posti limitati. Prenotazione obbligatoria entro il 05.03.2024  al n. 3351595377 o info@giardinandolgiata.it

Un Tè Persiano

 

Ecco a voi il nostro secondo, imperdibile, evento del 2024.

Domenica 11 febbraio 2024 vi porteremo nella splendida dimora della nota Arredatrice e Wedding-planner Mitra Afrashteh dove, oltre ad apprezzare il notevole panorama su Roma e la preziosa ospitalità, gusteremo la preparazione di un Tè unico, servito e preparato alla maniera persiana, accompagnato da un ricco buffet e dalla presentazione accurata di ogni dettaglio.

Riservate il vostro posto entro, e non oltre, il 28.1.2024.

La  quota di partecipazione è di € 25.00 a persona per tutti. La location è situata in zona Farnesina (comunicheremo tutti i riferimenti alla chiusura delle prenotazioni).

 

Prenotazione obbligatoria entro il 28.01.2024  al n. 3351595377 o info@giardinandolgiata.it

Il tè e le spezie

 

2024 inizia l'anno dedicato alla figura di Marco Polo nell'anniversio della sua scomparsa avvenuta l'8 gennaio 1324. Nel mese di gennaio l'Associazione lo ricorderà con due eventi legati al mondo dell'oriente e ai prodotti che nell'immaginario colletivo ricordano immeditamente l'oriente: il tè e le spezie.

 

Domenica 21 gennaio 2024

ore 10.00

Grazie ad un'apertura straordinaria a numero chiuso visiteremo l'Antica Speziera e la Chiesa di Santa Maria della Scala nel cuore di Trastevere, aperta nel 1523 dai Carmelitani Scalzi che ancora oggi l custodiscono.

 

Prenotazione al n. 3351595377 o info@giardinandolgiata.it

GIARDINANDO KIDS

 

Giardinieri si cresce!

 

6 incontro verdi per bambini dai 6 ai 12 anni

 

 

 

 

 

Iscrizioni aperte fino al 25.01.2024 - 3351595377 o info@giardinandolgiata.it

26 NOVEMBRE 2023 

NEPI (VT)

 

In questo percorso visiteremo la Rocca Borgia, le Catacombe di Santa Savinilla, considerata uno dei maggiori e più importanti complessi funerari dell’Italia centrale proprio per la sua monumentalità, l’Acquedotto di Filippo Barigioni, la Basilica Concattedrale di S. Maria Assunta, da tempio pagano a basilica cristiana, la Piazza del Comune, la splendida Chiesina di San Biagio dichiarata Monumento Nazionale e ammireremo l’imponente cascata Cavaterra che si getta nella profonda forra all’altezza della porta sud.

 

La città deriverebbe il suo nome dalla parola etrusca Nepa, ovvero acqua. Nepi è quindi città delle acque, tanto da portarne i segni di questo ancestrale legame nel nome stesso, ed è proprio l’acqua uno dei maggiori tesori della cittadina.

 

Le testimonianze archeologiche collocano però la data di fondazione di questa città all'VIII sec. a.C., ad opera di popolazioni falische. L'abitato assurse a notevole importanza durante il V-VI secolo a.C., come testimoniano i resti della possente cinta muraria, ancora oggi visibili, inglobati all'interno delle mura medievali. Entrata precocemente nell'orbita romana (383 a.C.), divenne un'importante stazione lungo il tracciato della Via Amerina. Dopo il crollo dell'Impero iniziò per Nepi un periodo travagliato e la città venne saccheggiata dai Longobardi. Costituitasi libero comune nel 1131, fu teatro di lotte e di intrighi fra le principali famiglie aristocratiche fino al XV secolo quando passò definitivamente al Papato.

La sua storia moderna si forma soprattutto nel Medioevo e nel Rinascimento. Il castello costruito a ridosso delle mura con un’altra torre rotonda a guardia del lato est, sono i testimoni immobili dei conflitti medievali.

Il Cardinale Rodrigo Borgia, divenuto Papa nel 1492 con il nome di Alessandro VI la donò nel 1499 alla figlia Lucrezia, la città che conobbe un periodo di prosperità.

Furono però i Farnese che segnarono la città con meravigliose opere architettoniche quale il Palazzo Comunale, le fortificazioni, la cripta di S. Tolomeo, affidando i lavori all’architetto Antonio da Sangallo il Giovane.  Con la partenza di Pierluigi Farnese per il ducato di Parma e Piacenza nel 1545, la città ritornò definitivamente sotto il dominio della Santa Sede e non rivivrà più momenti di così grande splendore. Due porte, Porta Romana e Porta Nica permettono l’accesso nella cittadina che custodisce veri tesori e attrazioni turistiche che scopriremo attraverso una piacevole passeggiata nel suo centro storico.

 

PRENOTAZIONI:  info@giardinandolgiata.it – 3351595377

29 OTTOBRE 2023  

NINFA (LT) 

 

L’Oasi di Ninfa

Visita ai giardini e alla vecchia Area dei Mulini, restaurata a Giugno 2023. 

 

 

Dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio, è stato definito “il giardino più bello e romantico del mondo”.

 

Il parco, che sorge ai piedi dei monti Lepini, ha una superficie di circa 8 ettari e ospita più di 1300 piante, fra cui magnolie decidue, betulle, iris palustri e una grande varietà di aceri giapponesi.

Ma non solo: perché qui hanno trovato un habitat perfetto più di 100 specie di uccelli.

Tutta questa biodiversità rende difficile dire quale sia il periodo migliore per visitare il giardino, perché ogni mese presenta fioriture e suggestioni diverse. In teoria, la cosa migliore sarebbe andarci più volte in periodi diversi.

 

Realizzato nel secolo scorso in seguito a una grande operazione di bonifica avviata nel 1921 da Gelasio Caetani, l’aspetto attuale però è merito di Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani e dalla figlia Leila che proseguirono i lavori iniziati da Gelasio. Furono loro a dare a Ninfa l’aspetto di un giardino romantico all’inglese.

 

Programma dettagliato su richiesta

 

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ENTRO IL 30.09.2023:  info@giardinandolgiata.it – 3351595377

 

7 OTTOBRE 2023  

BASSANO ROMANO (VT) 

 

Un nuovo appuntamento insieme alla guida turistica ed ambientale escursionistica Anna Rita Properzi, seguendo il suo percorso dedicato alle grandi famiglie nobiliari che hanno dominato e caratterizzato le terre di Tuscia. Dopo la visita della Chiesa di San Vincenzo dove si trova la splendida scultura del Cristo Portacroce attribuita a Michelangelo, sarà la volta di Villa Giustiniani e delle sue stanze affrescate ed infine passeggiata nello splendido bosco di faggi.

 

Il Palazzo Giustiniani-Odescalchi di Bassano Romano è uno dei grandi patrimoni artistici della Tuscia che ci attende, insieme al territorio che lo circonda, per essere conosciuto e per regalarci autentiche sorprese dalla bellezza inaspettata.    
Nel medioevo il palazzo era un classico maniero feudale la cui titolarità non è certa. Tra la fine del  XV e l’inizio del XVI secolo la proprietà dell’edificio passò agli Anguillara, potente famiglia dell’epoca, i quali apportarono delle sostanziali modifiche all’architettura della fortezza che diventò una tipica residenza Rinascimentale. In questo periodo venne affrescata la Loggia e alcune stanze del piano Nobile.

Nel 1595 Giuseppe Giustiniani acquistò il feudo di Bassano e apportò all’edificio modifiche ancora più radicali che gli fecero assumere, insieme al Parco, l’aspetto attuale. La sua pianta, rivolta verso il parco, dimostra chiaramente l’intendimento di porre l’edificio in relazione diretta con il giardino e il parco.

 

Salendo per un elegante scalone si raggiunge il loggiato, le cui volte presentano raffinate grottesche affrescate verso il 1570-1580 e integrate con altri soggetti nel decennio successivo all’acquisizione dei Giustiniani.  Le sale sono tutte decorate da pregiati affreschi opera di artisti di grande fama come il Domenichino, Bernardo Castello, Paolo Guidotti.        

Nel 1605, Vincenzo Giustiniani, figlio di Giuseppe lavorò alacremente anche sul parco e sui giardini, per rendere al sua residenza all’altezza delle migliori ville rinascimentali. 
I Giustiniani ebbero possesso del feudo di Bassano e del palazzo fino al 1854, quando, per notevoli difficoltà economiche, lo cedettero a Livio Odescalchi. Gli Odescalchi tennero la residenza bassanese fino al 2001, quando decisero di venderlo allo Stato italiano, a causa dell’impossibilità di far fronte agli oneri per la sua manutenzione, insieme ai suoi ettari di giardini.       
Oltre alla bellezza dell’architettura e degli affreschi bisogna ricordare che Palazzo Giustiniani è stato utilizzato da Federico Fellini come set di alcune scene de La Dolce Vita, guardando le quali ci si può fare un’idea di come fossero gli interni nel 1960, di una bellezza decadente ma ancora sostanzialmente intatti.

 

PRENOTAZIONE ENTRO IL 25.09.2023:  info@giardinandolgiata.it – 3351595377

 

Eventi  2022/2023

Anno sociale 2022/23

L’anno sociale  è dedicato alla figura di Plinio il  Vecchio nell’anniversario della sua nascita, Como 23 d. C.

Caio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio, è stato uno scrittore, naturalista, filosofo , comandante militare e governatore provinciale romano
 Morto nel 79 d.C durante l'eruzione del Vesuvio. per la sua innata ed instancabile curiosità che lo fece avvicinare troppo per studiare il fenomeno. 

Passeggiate/Incontri

6 novembre

Foliage - La faggeta Vetusta del Monte Cimino.

Patrimonio dell'Unesco.

Visita guidata dall'archeologo Francesco Di Gennaro.

 

4 dicembre

La mia "giungla urbana”
iGiardinaggio in casa

con Luca Recchiuti , paesaggista e vivaista esperto in piante tropicali e subtropicali. Titolare del vivaio “ Le Muse” 

 

Giardinando Kids

17 settembre  ore 16.30

  settembre nel giardino delle farfalle, censimento delle piante- erbario.

 

15  ottobre  ore 10.30

l’arboreto al giardino delle farfalle .

Antimo Palumbo, storico degli alberi  racconta ai bambi ni la magia degli alberi da cui siamo circondati  nel nostro comprensorio.

 

12 novembre  

 “Brrrrr…ciole  di pane”.

Conosciamo gli uccelli ni selvatici  che  vivono  intorno a noi, costruiamo le mangiatoie per aiutarli a svernare.

Visite

9 ottobre

Gita a Caserta , visita al giardino e mostra “Frammenti di paradiso”

 

22 ottobre

Visita al giardino delle meraviglie a Calcata, il giardino di Portoghesi.

 

20 novembre ore 10

Horti farnesiani

con lo storico degli alberi  Antimo Palumbo

 

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